Filo Sganga
nome
Filo Sganga (adattato in inglese come Jubal Pomp)
città
Paperopoli (Calisota, USA)
prima apparizione nei fumetti
Nella storia a fumetti Zio Paperone e il ratto di Brigitta (1961) di Romano Scarpa.
segni particolari
Uno sgangherato traffichino, spavaldo e ottimista.ta, è sempre in cerca di nuovi affari che possano far fruttare le sue strampalate imprese!
Filo Sganga fa parte di quella schiera di personaggi creati da Romano Scarpa per rimpolpare la schiera di scocciatori eccellenti con cui Carl Barks si è divertito a tormentare il povero Paperone.
Dopo avergli appioppato Brigitta, è la volta di Filo, uno sgangherato aspirante affarista che ritene Paperone un idolo e ha come unico chiodo fisso il seguirne le orme. Solo che... non ha ben chiaro come si fa. Nel corso degli anni l'abbiamo visto provare qualsiasi cosa: ha cercato senza successo di diventare suo socio, ha provato a spiarlo, poi a danneggiarlo, poi di nuovo ad allearsi con lui. A volte ha seguito la retta via, mentre altre volte ha pesantemente deragliato verso la truffa e il raggiro. Insomma, ha fatto tutto e il contrario di tutto, ma per quanto si impegni, non riesce a sfondare, né è mai stato preso sul serio da Paperone o Rockerduck.
Di tutte le creazioni scarpiane è il personaggio che trae maggior ispirazione dalla commedia italiana e dai numerosi trafficoni interpretati da grandi attori quali Totò o Alberto Sordi.
La verità è che Filo Sganga, per quanto affermi di voler essere come Paperone, dimostra di non riuscire ad essere nulla più di un suo grossolano ricalco. Scarpa ce lo fa capire da subito, al momento di stabilirne il design: se Paperone ha le basette, lui si è fatto crescere i basettoni, e così via, una vuota emulazione dopo l’altra. Il suo motto è "Gli affari sono affari!", che ripete incessantemente come un mantra, svuotandolo sempre più di significato. Insomma, non ci è tagliato. Eppure anche lui di tanto in tanto qualche affare lo imbrocca, ma solo ed esclusivamente se ad aiutarlo c’è Brigitta.
La tenacia di lui, unita all'acume di lei, hanno dato inizio a un curioso sodalizio affaristico. I prodotti della loro "ditta" sono infatti originali, genuini, spesso anticipano i gusti del pubblico.
E per quanto l'orgoglioso Paperone sembri infastidito da questa concorrenza di pivelli, sotto sotto sa quando è il caso di impartire lezioni e quando invece è meglio prendere appunti...
Dopo avergli appioppato Brigitta, è la volta di Filo, uno sgangherato aspirante affarista che ritene Paperone un idolo e ha come unico chiodo fisso il seguirne le orme. Solo che... non ha ben chiaro come si fa. Nel corso degli anni l'abbiamo visto provare qualsiasi cosa: ha cercato senza successo di diventare suo socio, ha provato a spiarlo, poi a danneggiarlo, poi di nuovo ad allearsi con lui. A volte ha seguito la retta via, mentre altre volte ha pesantemente deragliato verso la truffa e il raggiro. Insomma, ha fatto tutto e il contrario di tutto, ma per quanto si impegni, non riesce a sfondare, né è mai stato preso sul serio da Paperone o Rockerduck.
Di tutte le creazioni scarpiane è il personaggio che trae maggior ispirazione dalla commedia italiana e dai numerosi trafficoni interpretati da grandi attori quali Totò o Alberto Sordi.
La verità è che Filo Sganga, per quanto affermi di voler essere come Paperone, dimostra di non riuscire ad essere nulla più di un suo grossolano ricalco. Scarpa ce lo fa capire da subito, al momento di stabilirne il design: se Paperone ha le basette, lui si è fatto crescere i basettoni, e così via, una vuota emulazione dopo l’altra. Il suo motto è "Gli affari sono affari!", che ripete incessantemente come un mantra, svuotandolo sempre più di significato. Insomma, non ci è tagliato. Eppure anche lui di tanto in tanto qualche affare lo imbrocca, ma solo ed esclusivamente se ad aiutarlo c’è Brigitta.
La tenacia di lui, unita all'acume di lei, hanno dato inizio a un curioso sodalizio affaristico. I prodotti della loro "ditta" sono infatti originali, genuini, spesso anticipano i gusti del pubblico.
E per quanto l'orgoglioso Paperone sembri infastidito da questa concorrenza di pivelli, sotto sotto sa quando è il caso di impartire lezioni e quando invece è meglio prendere appunti...