Giorgio Figus
sceneggiatore
nome
Giorgio Figus
città
Torino
esordio
“Zio Paperone e il carro ittita” pubblicata sul Topolino n°1377
segni particolari
Ha continuato la serie della P.I.A., riprendendone l’impianto originale e arricchendola con nuovi personaggi e situazioni
Raro esemplare di sardo-valdostano (da entrambe le componenti ha ereditato la testa particolarmente dura), Giorgio nasce nella fredda e nebbiosa Torino intorno alla fine degli anni ’50.
Desideroso fin da bambino di diventare un autore di fumetti, all’età di 15 anni comincia a stendere le sue prime sceneggiature, che propone alle Edizioni Paoline… senza però essere preso troppo sul serio.
Appassionato del mondo Disney fin da giovanissimo, e in particolar modo di Karl Barks, prova allora con Topolino, dopo aver scoperto con enorme sorpresa che le storie più belle sono realizzate direttamente in Italia, nella redazione di Milano.
Lì un burbero caporedattore con la barbetta non solo non lo ha messo alla porta, ma gli ha anche approvato la sua prima sceneggiatura, “Zio Paperone e il carro ittita”.
Da allora non è più riuscito a smettere. È appassionato di fantascienza e di fantasy, fra le storie più belle ama rammentare il ciclo della “Rocciafiamma”, “Papercelsius 154”, “Paperino e il Soffio Scarlatto” e molte “Storie della P.I.A.”.
A dispetto dei suoi antenati sardi ama molto le montagne. Soprattutto quelle della Valle d’Aosta, e infatti da quelle parti sono nate le idee per molte delle sue storie.
Desideroso fin da bambino di diventare un autore di fumetti, all’età di 15 anni comincia a stendere le sue prime sceneggiature, che propone alle Edizioni Paoline… senza però essere preso troppo sul serio.
Appassionato del mondo Disney fin da giovanissimo, e in particolar modo di Karl Barks, prova allora con Topolino, dopo aver scoperto con enorme sorpresa che le storie più belle sono realizzate direttamente in Italia, nella redazione di Milano.
Lì un burbero caporedattore con la barbetta non solo non lo ha messo alla porta, ma gli ha anche approvato la sua prima sceneggiatura, “Zio Paperone e il carro ittita”.
Da allora non è più riuscito a smettere. È appassionato di fantascienza e di fantasy, fra le storie più belle ama rammentare il ciclo della “Rocciafiamma”, “Papercelsius 154”, “Paperino e il Soffio Scarlatto” e molte “Storie della P.I.A.”.
A dispetto dei suoi antenati sardi ama molto le montagne. Soprattutto quelle della Valle d’Aosta, e infatti da quelle parti sono nate le idee per molte delle sue storie.