Blasco Pisapia - Sceneggiatore e Disegnatore - Topolino Sito Ufficiale

Blasco Pisapia

sceneggiatore e disegnatore
Blasco Pisapia
nome

Blasco Pisapia

città

Napoli

esordio

"Coscienza ecologica" Disney MEGAzine n°50

segni particolari

L'amore di Blasco per il fumetto non si limita al disegno, spesso si diletta anche nella scrittura!

Nato in Irpinia, ma trapiantato a Napoli ancora in fasce, Blasco resta nel capoluogo partenopeo per i primi trent’anni, e qui compie gli studi, dall’asilo (ripetuto due volte) fino alla laurea in architettura.

Fin da piccolo, i suoi genitori assecondano la sua attitudine al disegno. Intuizione? Premonizione? Mecenatismo? Niente di tutto questo: semplicemente, in tempi in cui i dvd e i vhs erano di là da venire, mettere il piccolo Blasco davanti a un foglio si rivelava un modo efficace per farlo stare buono. Ma la cosa prende piede: di lì a qualche anno tutti i suoi quaderni scolastici, i libri, i diari e pure gli appunti saranno istoriati con pupazzetti dalle fattezze disneyane.

La prof di italiano capisce subito due cose di quell’allievo un po’ svagato: non va mai interrogato alla prima ora (per via delle sinapsi che cominciano ad attivarsi solo a partire dalle nove e mezza) e se lo si vede scrivere forsennatamente durante la spiega…. be’, non è per prendere appunti, ma per trasporre la lezione in forma di fumetto istantaneo, con tanto di caricatura del relatore in calce.
All’università, le cose andranno decisamente meglio: dietro le fotocopie delle dispense c’è un sacco di spazio per scarabocchiare.

Completati gli studi, Blasco crede di essere finalmente diventato una persona seria e si mette a fare l’architetto. Dura poco: un bel giorno si sorprende a disegnare testoline di Sgrizzo, Paperetta e compagnia su un computo metrico. Che sia arrivato il momento di prendere sul serio la sua mancanza di serietà? Di lì a poco, si trasferisce a Milano e comincia a collaborare con Massimo Marconi, che qualche volta gli affida, oltre ai disegni, anche i soggetti e le sceneggiature delle proprie storie, tanto per farlo divertire il doppio.

Ogni tanto, tornando alla sua vecchia passione, si dedica allo studio di topos topolineschi e papereschi, sfornando mappe, planimetrie e vedute varie delle città in cui abitano i suoi beniamini. È sempre un’esperienza bellissima, tranne quella volta che Dinamite Bla si voleva costruire una veranda abusiva. Decide così di collaborare alla progettazione esecutiva di parchi di divertimento e spazi espositivi a tema. Almeno, lì nessuno usa lo spingardino.

In campo editoriale, collabora come illustratore per diversi editori. Del 2011 è la sua graphic novel “Il pastore della meraviglia”.