Augusto Macchetto
sceneggiatore
nome
Augusto Macchetto
città
Lagos (Nigeria)
esordio
"L'Economia di Zio Paperone" allegato a "Il Sole 24 Ore"
segni particolari
Ha sceneggiato, fra l'altro, le graphic novel di Ratatouille e la Principessa e il ranocchio
Augusto è nato in Africa un po' per caso.
Gira e rigira è arrivato in Italia solo verso i tre anni e i suoi nonni non lo capivano perché parlava solo spagnolo. La parola che diceva più spesso era “mira!” (guarda!); poi ha imparato l'italiano e ha trovato dei fumetti in soffitta. Da allora gli hanno sempre tenuto compagnia.
Da piccolo leggeva Topolino a tavola: si sa che è una cosa da non fare, ma Augusto era un bambino che mangiava poco e i suoi genitori si erano accorti che se leggeva le storie di Ciccio gli veniva appetito, e per questo lo lasciavano fare.
A volte era triste perché avrebbe voluto che Qui, Quo e Qua fossero veri, perché avrebbe voluto averli come amici. Da allora sono passati tanti anni.
Le storie di Ciccio le legge ancora, ma ne scrive anche tante altre per Topolino. E Ciccio è uno dei suoi personaggi preferiti, anche perché Augusto adesso mangia più o meno quanto lui e si chiede spesso... quale nesso ci possa essere.
Augusto vive vicino a Bologna con sua moglie e sua figlia Costanza.
Gli piace guardare il cielo con il telescopio, i fiori complicati, guardare fuori dalla finestra.
Gli piace scrivere e non riesce proprio a smettere se non in vacanza, quando “perde l’uso del cervello”. Per questo scrive, a suo dire, cartoline bruttissime, che evita di mandare ai veri amici.
Gira e rigira è arrivato in Italia solo verso i tre anni e i suoi nonni non lo capivano perché parlava solo spagnolo. La parola che diceva più spesso era “mira!” (guarda!); poi ha imparato l'italiano e ha trovato dei fumetti in soffitta. Da allora gli hanno sempre tenuto compagnia.
Da piccolo leggeva Topolino a tavola: si sa che è una cosa da non fare, ma Augusto era un bambino che mangiava poco e i suoi genitori si erano accorti che se leggeva le storie di Ciccio gli veniva appetito, e per questo lo lasciavano fare.
A volte era triste perché avrebbe voluto che Qui, Quo e Qua fossero veri, perché avrebbe voluto averli come amici. Da allora sono passati tanti anni.
Le storie di Ciccio le legge ancora, ma ne scrive anche tante altre per Topolino. E Ciccio è uno dei suoi personaggi preferiti, anche perché Augusto adesso mangia più o meno quanto lui e si chiede spesso... quale nesso ci possa essere.
Augusto vive vicino a Bologna con sua moglie e sua figlia Costanza.
Gli piace guardare il cielo con il telescopio, i fiori complicati, guardare fuori dalla finestra.
Gli piace scrivere e non riesce proprio a smettere se non in vacanza, quando “perde l’uso del cervello”. Per questo scrive, a suo dire, cartoline bruttissime, che evita di mandare ai veri amici.