Giulia La Torre
disegnatore
nome
Giulia La Torre
città
Roma
esordio
“Sonori problemi a Paperopoli”, su Topolino n°3376
segni particolari
Aspirerebbe alla grazia di Paperina e all'aplomb di Amelia, ma con la sua natura maldestra pasticcia e ruzzola ovunque, risultando un mix improbabile tra Pippo e Paperoga.
Nasce a Roma ed ha gli anni che ha.
Il suo più vecchio ricordo è di un Paperino disegnato a quattro mani con la sorella maggiore e colorato a tecnica mista: pennarelli, pastelli, gessetti, e molti molti molti strati di tempera... che gli donano involontariamente la tridimensionalità.
Ben lontano dall’essere incoraggiante, ma di sicuro un "solido" inizio.
Capisce che nella vita vuole “fare i fumetti”. Li vuole fare proprio fisicamente, anche se ha solo cinque anni. Si appropria di una spillatrice più grande di lei e dimostra da subito il suo attaccamento al lavoro, schiacciandosi inesorabilmente un dito sì e uno no insieme ai suoi personaggi preferiti.
Per decenni la passione per il disegno e per i fumetti, primo tra tutti il Topo, non fa altro che crescere, accanto a quella per lo sport, che pratica con entusiasmo, e a un amore folle per i Dinosauri.
Durante gli anni di studio e formazione artistica ha la fortuna di conoscere Marco Gervasio e Stefano Intini, molto fortunati invece nei rari momenti in cui riescono a sottrarsi alla valanga di tavole con cui li subissa, non risparmiandogli perfino le notti di Capodanno.
E Capodanno dopo Capodanno gli anni passano con un unico solo grande obiettivo che, dopo aver portato un sacco pieno di paperi al Comicon di Napoli, finalmente si realizza. Giulia inizia a "fare il fumetto" che ama da sempre: Topolino.
Le è comunque rimasta la fobia per le spillatrici.
Il suo più vecchio ricordo è di un Paperino disegnato a quattro mani con la sorella maggiore e colorato a tecnica mista: pennarelli, pastelli, gessetti, e molti molti molti strati di tempera... che gli donano involontariamente la tridimensionalità.
Ben lontano dall’essere incoraggiante, ma di sicuro un "solido" inizio.
Capisce che nella vita vuole “fare i fumetti”. Li vuole fare proprio fisicamente, anche se ha solo cinque anni. Si appropria di una spillatrice più grande di lei e dimostra da subito il suo attaccamento al lavoro, schiacciandosi inesorabilmente un dito sì e uno no insieme ai suoi personaggi preferiti.
Per decenni la passione per il disegno e per i fumetti, primo tra tutti il Topo, non fa altro che crescere, accanto a quella per lo sport, che pratica con entusiasmo, e a un amore folle per i Dinosauri.
Durante gli anni di studio e formazione artistica ha la fortuna di conoscere Marco Gervasio e Stefano Intini, molto fortunati invece nei rari momenti in cui riescono a sottrarsi alla valanga di tavole con cui li subissa, non risparmiandogli perfino le notti di Capodanno.
E Capodanno dopo Capodanno gli anni passano con un unico solo grande obiettivo che, dopo aver portato un sacco pieno di paperi al Comicon di Napoli, finalmente si realizza. Giulia inizia a "fare il fumetto" che ama da sempre: Topolino.
Le è comunque rimasta la fobia per le spillatrici.