Stefano Intini
disegnatore
nome
Stefano Intini
città
Padova
esordio
"Paperino e la trota quasi d'oro" pubblicata si Topolino n°1731
segni particolari
Predilige le storie con i paperi che appaino fra l'altro su "Minni & Company", " PK Paperinik New Adventures","PK Pikappa"
L'Intini nasce verso la fine del secolo scorso sotto il segno della Bilancia. Fin dall'infanzia gran divoratore di fumetti, con una spiccata predilezione per il sapore della carta patinata, mostra un talento precoce realizzando in cartone la sagoma di se stesso intento allo studio.
Il geniale stratagemma gli permette di giocare a pallone otto ore al giorno per un intero semestre, con irrimediabili ripercussioni sulla sua formazione scolastica: ancora oggi l'Intini scrive solo in stampatello.
La conferma del suo indubitabile talento si ha quando vince il premio "Disegno dell'anno" alla scuola media "Liam Brady": l'opera raffigura un autobus stracolmo di gente che si fa largo tra la folla; il premio gli viene brutalmente ritirato quando ci si accorge che il bus è senza autista.
Decisivo per la sua carriera di disegnatore di fumetti è l'incontro con Giorgio Cavazzano, che lo esorta ripetutamente a cambiare strada. Colpito nell'orgoglio, l'Intini sottrae al maestro una sceneggiatura bell'e pronta, autoassegnandosi un compenso che ancora oggi suscita l'invidia dei colleghi; la sceneggiatura era di Rodolfo Cimino e la storia Paperino e la trota quasi d'oro.
L'Intini calcia indifferentemente di destro e di sinistro e usa un dopobarba al mirtillo.
Il geniale stratagemma gli permette di giocare a pallone otto ore al giorno per un intero semestre, con irrimediabili ripercussioni sulla sua formazione scolastica: ancora oggi l'Intini scrive solo in stampatello.
La conferma del suo indubitabile talento si ha quando vince il premio "Disegno dell'anno" alla scuola media "Liam Brady": l'opera raffigura un autobus stracolmo di gente che si fa largo tra la folla; il premio gli viene brutalmente ritirato quando ci si accorge che il bus è senza autista.
Decisivo per la sua carriera di disegnatore di fumetti è l'incontro con Giorgio Cavazzano, che lo esorta ripetutamente a cambiare strada. Colpito nell'orgoglio, l'Intini sottrae al maestro una sceneggiatura bell'e pronta, autoassegnandosi un compenso che ancora oggi suscita l'invidia dei colleghi; la sceneggiatura era di Rodolfo Cimino e la storia Paperino e la trota quasi d'oro.
L'Intini calcia indifferentemente di destro e di sinistro e usa un dopobarba al mirtillo.