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Topolino

Topolino
nome

Topolino (in originale, Mickey Mouse)

città

Topolinia (Calisota, USA)

prima apparizione nei fumetti

Appare nel 1928 nelle versioni non sonorizzate dei corti Plane crazy e Gallopin’ gaucho per poi debuttare ufficialmente in Steamboat Willie, primo cortometraggio col suono sincronizzato. Nei fumetti esordirà solo due anni dopo, nella storia a strisce Lost on a desert island (Le audaci imprese di Topolino nell’isola misteriosa, 1930) di Walt Disney, Ub Iwerks e Win Smith.

segni particolari

Energico, ottimista e un po’ scapestrato. Sa essere coraggioso, determinato e brillante, ma soprattutto generoso e onesto. La sua bontà d’animo e il suo atteggiamento così positivo verso la vita l’han reso talmente amato da diventare il simbolo dell’intero mondo disneyano. Chi non vorrebbe averlo come amico?

Dopo che gli venne sottratto il personaggio del coniglio Oswald, al giovane Walt non rimaneva molto altro che ricominciare dal principio. Nel treno che lo riportava a Hollywood pensò quindi che un topo potesse essere una figura simpatica con cui ripartire. Sua moglie Lillian suggerì di chiamarlo Mickey, l'amico Ub Iwerks lo modellò graficamente dandogli una certa dose di appeal, e in breve tempo il personaggio era pronto. Nessuno di loro avrebbe mai potuto prevedere che il topo a cui avevano dato vita sarebbe diventato il simbolo di un così grande universo mediatico. Ma del resto era ovvio che succedesse. Perché, come molti scrissero, Topolino era Walt e Walt era Topolino. Non solo Walt gli diede la voce, ma gli infuse anche gran parte della sua esuberante personalità, rendendolo vivace, ottimista e desideroso di superare continuamente i propri limiti.

Nei cortometraggi che passavano nelle sale, infatti, Mickey ballava e si divertiva un mondo, mentre nelle strisce giornaliere realizzate da Floyd Gottfredson emergeva il suo lato più avventuroso e scavezzacollo. Con il suo atteggiamento entusiasta e propositivo Topolino seppe incarnare molto bene lo spirito del New Deal di Roosevelt, mostrando al mondo che l'unico modo per uscire dalla Grande Depressione era rimboccarsi le maniche e imparare l'arte di arrangiarsi, magari anche con pochi mezzi, ma senza mai smettere di sorridere. Non è strano che in un periodo del genere un personaggio come Topolino, capace di incarnare nel migliore dei modi il grande sogno americano, abbia avuto un simile successo, arrivando addirittura a recitare in quel Fantasia che è ancora oggi una delle più importanti pellicole della storia del cinema.

Nei decenni successivi, tuttavia, Mickey è cresciuto e ha raffreddato i bollenti spiriti. Negli anni 50 il personaggio, ancora una volta specchio della società americana, si è imborghesito, lasciando che fossero Paperino, Pippo e Zio Paperone a entrare maggiormente nel cuore del pubblico e preferendo limitare il suo campo d'azione ad avventure di carattere poliziesco. La scuola fumettistica italiana gli ha però regalato diversi revival, complice l’esistenza del settimanale tascabile a lui intitolato, che continua ininterrottamente la sua corsa sin dal dopoguerra. Importantissimi Disney Italiani come Romano Scarpa o Casty hanno idealmente proseguito la semina degli anni ruggenti, rendendo il Topo protagonista di avventure a fumetti di grandissimo respiro e dimostrando che dentro il topo “adulto” arde ancora quella fiamma di quando era un “ragazzino”. E chissà che questa fiamma non ci contagi tutti ancora una volta, visto che il mondo di oggi sembra aver ancora bisogno della "cura Topolino".